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suffragata  da  nessuna  fonte  scritta  o  archeologica,  la  famiglia  dei  Phimes

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               avrebbe continuato per più di sette secoli, a possedere queste terre .
                      In realtà da Cicerone (che scriveva nel I sec. a.C.,) sappiamo soltanto

               che,  come  molti  altri,  anche  l’arator  Diocles,  Phimes  cognomine,  homo

               inlustris  ac  nobilis  era  stato  colpito  da  Verre  con  soprusi  di  carattere

               giudiziario che contravvenivano palesemente a tutte le norme in uso. Questo

               Phimes  era  evidentemente  un  uomo  molto  ricco  e  pagava  un  fitto

               considerevole per una porzione di terreno, che egli non avrebbe comunque

               potuto comprare visto che commercium in eo agro nemini est.

                      È  più  cagionevole  a  nostro  avviso,  considerare  che  dalle  terre

               dell’agro  segestano,  date  in  affitto  verosimilmente  per  più  secoli  alla

               famiglia dei Phimes, abbia avuto origine il nome del castrum di Calatafimi.

                      Per  ultimo, è  opportuno  segnalare  che  il  doppio nome  della  dizione

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               Aquis  Segestanis  sive  Pincianis   riportata  dall’Itinerarium  Antonini,
               potrebbe indicare un processo di cambiamento del nome dell’insediamento

               durante  il  medio  impero, dall’associazione  dalla  città  di  Segesta,  ormai  in

               declino,  a  quella  di  una  grande  proprietà  fondiaria.  A  tal  proposito  Nenci

               ricorda  come  la  vasta  distesa  agricola  dell’agro  segestano,  di  cui  era

               affittuario  Phimes,  per  più  secoli  affittata  alla  stessa  famiglia,  avrebbe

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               acquisito la denominazione di Phimianae, poi corrotta in Pincianae .









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                         Bonaiuto afferma: “La famiglia Phimes aveva degli estesi territori, e questa famiglia continuò
               per  più  secoli  nel  possesso  di  queste  terre,  che  poi  più  tardi  formarono  il  territorio  di  Calatafimi”;
               BONAIUTO 1961a, p. 5.
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                         Itinerarium Antonini Augusti, 91, 2: Aquis Segestanis sive Pincianis. L’itinerario riporta anche
               la dizione Ad Aquas Perticianenses ( 97-10.).
                      317  NENCI 1996, pp.479-488.


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