Page 93 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
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Le  informazioni  disponibili  sulla  realtà  degli  abitati  rurali  d’età

                   tematica  (VIII-IX  sec.)  risultano  molto misere;  è  verosimile  che  in  questo

                   periodo  vennero  sempre  più  ad  essere  frequentati  le  colline  del  territorio

                   alcune  delle  quali  potrebbero  aver  dato  vita  ad  insediamenti  stabili.  Per

                   l’VIII  secolo  è  difficile  valutare  gli  esiti  sul  territorio  dell’istituzione  del

                   thema bizantino, della perdita di controllo delle proprietà siciliane da parte

                   della  chiesa  di  Roma  e  delle  scorrerie  saracene.  La  minaccia  di  una

                   occupazione  araba,  il  rinnovarsi  delle  scorrerie  che  dovettero  comunque

                   coinvolgere località aperte e prive di difesa dovettero causare ai bizantini la

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                   necessità di apprestare luoghi di rifugio  talvolta fortificati che portarono
                   alla  trasformazione  del  modello  insediativo  tra il  VII  ed l’XI  secolo  quali

                   l’avvento dei kastra come conseguenza della minaccia saracena e crescente

                   militarizzazione dell’ isola. A questo proposito, vorrei un attimo soffermarmi

                   sulle  origini  di  Calatafimi  visto  che  l’insediamento  medievale  potrebbe

                   essersi  sviluppato  su  una  roccaforte  già  esistente  se  non  addirittura,  su

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                   un’area  occupata  da  un  insediamento  di  tipo  stabile  già  in  epoca  antica
                   (Figg. 46; 50).

                         Secondo Longo, l’antica città di Acesta era posta sopra la collina stessa

                                                   c
                   dove si trovava l’antica Qal at Fȋmȋ. A tal proposito ricorda un passo delle
                   Verrine dove si fa riferimento alla presenza di un’altra popolazione distinta

                   dai  Segestani  e  soggetta  al  pagamento  delle  decime    294 ,  a  differenza  degli

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                   abitanti di Segesta, una città esente dal pagamento dei tributi . La posizione

                   privilegiata  e  la  netta  distinzione  delle  due  città  potrebbe  essere  ricavata

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                             FASOLI 1959, pp. 379-395.
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                             LONGO 1810, p. 189.
                          294  CICERONE, In Verrem, II, 3, 83: “Atque in hoc genere audaciae multo etiam impudentius in
                   decumis Acestensium versatus est; quas cum addixisset eidem illi Docimo, […] coegit Acestenses a Docimo
                   tantundem publice accipere. Id quod ex Acestensium publico testimonio cognoscite ”.
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                             CICERONE, In Verrem, II, 3, 92: “Segestam item ad immunem civitatem Venerius Symmachus
                   decumanus immittitur”.

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