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sardine, acciughe, ecc.). Non è questo il momento per affrontare l’argomento relativo alle cause che
            hanno impoverito la popolazione di tonno rosso di questi ultimi 60 anni. Magari l’argomento potrà
            essere l’oggetto di un’altra nota. Certamente la sovrapesca di giovanili operata con mezzi massivi di
            cattura dalla fine del 900 ne è una causa importante. Ma, per finire con una nota di cauto ottimismo mi
            piace sottolineare che in questi anni post 2000 si segnala una ripresa della popolazione, come rivelano
            le catture delle tonnare sarde. Così nel 2016, la quota assegnata alle tonnare sarde di 170 t, è stata
            raggiunta in poche settimane di pesca (informazione verbale del rais Sarino Asaro). Ovviamente di
            quel tonno, noi consumatori, non abbiamo assaggiato nulla. È finito tutto nelle gabbie di ingrasso ed
            allevamento delle isole maltesi e, sicuramente dopo, ai mercati giapponesi.
               4. Il gregarismo
               Va detto anzitutto che il gregarismo è l’attitudine e l’istinto che presentano gli individui di certe
            specie a stare insieme oppure con animali simili più o meno della stessa taglia (gregarismo per taglia).
            Questo istinto i tonni lo manifestano assai presto. Quando sono giovanissimi di pochi centimetri di
            taglia, si aggregano ai banchi di Alici o di Sardine. Così succedeva ad es. che in Sicilia, nei Golfi di Patti
            o di Castellammare, (esperienza diretta), nei mesi di luglio, agosto e settembre, nel pescato dei ciancioli
            da lampara si ritrovassero alla chiusura della rete, giovani tonni (classe di età 0+) talvolta nella misura di
            1 cassetta/20 cassette di pesce. Il danno allo stock di tonno è enorme, trattandosi di individui di alcune
            decine di grammi/individuo, che hanno pochi mesi di vita, (derivano dalla riproduzione di maggio-
            giugno) e che come specie Thunnus thynnus hanno un ciclo di vita di 20 anni e più e che possono
            raggiungere pesi individuali di centinaia di chili, fino ad oltre 600 kg, come si è detto. Ovviamente si
            tratta di individui assolutamente immaturi a cui mancano almeno tre anni di crescita per raggiungere
            la taglia di prima riproduzione. Tutto questo si può considerare un effetto negativo dell’istinto gregario,
            oggettivamente effetto inevitabile, dal momento che nessun pescatore può intervenire a selezionare, nel
            banco di pesce azzurro circuito, i giovani tonni dalle alici. Questo è uno dei tanti casi che si verificano
            in Mediterraneo, in cui l’intrico di specie diverse (grande biodiversità) ed a diverso stadio di sviluppo fa
            sì che un attrezzo mirato a catturare una specie finisce anche per catturare altre specie, magari protette,
            ma senza dolo da parte del pescatore. Così un palangaro per pesci spada può catturare, senza volerlo
            delle tartarughe marine come Caretta caretta che è specie protetta. Un altro effetto negativo, (ma solo
            per noi ricercatori), dell’istinto gregario, abbiamo potuto verificarlo durante i programmi di marcatura
            dei giovani tonni, nelle aree costiere marine della Sicilia Settentrionale, negli anni 1963 e 1965 (Arena
            e Sarà, 1967). Si procedeva in questo modo: si lanciavano in mare delle lenze, munite di ami senza
            “barba” con esche finte costituite da penne di gallina o da sfilacci di stoffa bianca, mentre la barca
            procedeva ad andatura moderata. I tonni che sono animali voracissimi attaccavano le esche finte e
            rimanevano agganciati agli ami. Noi salpavamo prontamente le lenze, sganciavamo gli animali e se
            erano in buone condizioni, cioè non danneggiati, li marcavamo con una sorta di ago di acciaio, tra la
            prima e la seconda pinna dorsale, lasciando nella loro carne una sorta di spaghetto di plastica in cui
            era stampato un numero e l’indicazione dell’Istituto. Nel nostro caso il Centro Sperimentale della Pesca
            della Regione Sicilia. L’operazione di marcatura si realizzava, adagiando l’animale in una sorta di sella-
            cuscino imbottita, tra due pareti a “V”, in qualche minuto. Dopo si mollava l’individuo marcato in mare.
            Succedeva allora che il gruppetto di giovani tonni raccolti dalle esche fin sotto la poppa della barca,
            appena vedevano l’individuo marcato che fuggiva, fuggivano anche loro per effetto dell’istinto gregario.
            Bisognava allora ricominciare da capo per riuscire a radunare un altro gruppetto di giovani tonni sotto
            la poppa e poi marcarne alcuni. Il gregarismo è un istinto di difesa che porta all’aggregazione degli
            individui più o meno della stessa taglia/età. Ma, l’aggregazione cambia d’intensità, allorquando all’istinto
            gregario si sovrappone l’istinto riproduttivo. È allora che si formano le carovane di tonni genetici che si
            muovono alla ricerca dei siti più idonei a questo scopo. Va detto a questo punto che molte specie marine



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