Page 10 - CANCILLA_1995_2
P. 10

I. I Florio armatori                                 257

        convinzione che fosse «giovevole che le tre società italiane
                                          29
        de’ Piroscafi si unissero in una sola» .
           L’impegno con il governo italiano per le linee sovven-
        zionate prevedeva un viaggio settimanale da Palermo per
        Genova, tre (poi quattro) per Napoli, uno per Malta, uno
        per Siracusa, uno per Girgenti, uno da Catania per Napoli,
        uno da Messina per Napoli, e infine un viaggio quindicina-
        le da Palermo per Tunisi e un altro per Ustica . Per farvi
                                                     30
        fronte, la società di Florio procedette all’acquisto, grazie a
        un apposito mutuo statale di un milione senza interessi, di
        nuovi piroscafi (Dispaccio, Marsala, Campidoglio, Etna, Paler-
        mo, Milano, Napoli, Firenze, Leone e Tigre), che già nel 1864 fa-
        cevano salire a quattordici la consistenza della flotta, e de-
        cise la costruzione di uno Scalo d’Alaggio al molo, che
        avrebbe evitato il ricorso ai cantieri di Malta per le ripara-
        zioni delle navi. E tuttavia l’Indipendente, che per contratto
        doveva essere dismesso dal servizio, nel 1866 solcava ancora
        il mare tra le proteste dei commercianti, che ne lamentava-
        no la lentezza e la limitata capacità. Altre lamentele riguar-
        davano gli alti noli praticati dalla Società, malgrado le sov-
        venzioni statali, e intanto alla Camera dei deputati qualcu-
        no auspicava l’abolizione del sistema delle sovvenzioni per
        favorire la nascita di nuove società in un regime di libera
                    31
        concorrenza . Ma gli armatori interessati, appoggiati dalla
        loro stampa, avranno quasi sempre facile gioco nel dimo-
        strare l’importanza delle sovvenzioni per potere fronteggia-
        re con successo la concorrenza straniera nei nostri porti e
        favorire lo sviluppo del commercio italiano; e inoltre l’uti-
        lità per lo Stato di poter requisire e trasformare, in caso di
        guerra, la flotta sovvenzionata in flotta ausiliaria, come pre-
        visto d’altronde dalle varie convenzioni postali .
                                                    32


        3. Ignazio Florio: il potenziamento della flotta

           Lo sviluppo della Piroscafi Postali proseguì anche dopo
        la morte di Vincenzo Florio (1868), sotto la gerenza del fi-
        glio Ignazio. Il volume dei traffici in aumento (tra il 1863 e
        il 1875 il numero delle persone trasportate dalle navi della
   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15