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I. I Florio armatori                                 267

        azioni. Anche la NGI nel 1883 limitò i dividendi ai soli in-
        teressi sul capitale e nel 1884 – costretta a sospendere per il
        colera le linee di Marsiglia e di Odessa, che fornivano i mag-
        giori introiti – non distribuì utili, col risultato che il corso
        delle azioni, salito inizialmente sino a 617 lire, nel settem-
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        bre 1884 crollava a 325 .
           Pur se la legge del 1885, che inaugurava anche in Italia
        il protezionismo marittimo con i premi alle costruzioni na-
        vali in cantieri nazionali e alle linee libere, con esclusione
        però delle linee sovvenzionate, non apportava alcun utile al-
        la NGI, la situazione, grazie al rialzo dei noli, nel breve pe-
        riodo tendeva a migliorare, tanto che all’inizio del 1885 le
        azioni avevano nuovamente superato, per l’ultima volta, le
        500 lire (526 lire) e la Compagnia procedette all’aumento
        a 55 milioni del capitale, che servì ad assorbire nel corso del-
        l’anno i piroscafi della società di Edilio Raggio, posta in li-
        quidazione, e la piccola compagnia del genovese Erasmo
        Piaggio, il quale assunse le funzioni di direttore del com-
        partimento di Genova, già del defunto Rubattino, e poi di
        amministratore delegato: la flotta raggiungeva così una con-
        sistenza di 109 piroscafi per una stazza di 90.000 t, a fronte
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        delle 118.000 dell’intera marina mercantile italiana , e la
        Compagnia poteva istituire un nuovo servizio per il Plata .
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        Ma il naufragio del vapore Abissinia presso le coste del Ma-
        rocco, con 1.200 emigranti per il Sud America, la ricom-
        parsa del colera, un nuovo calo dei noli e forse anche l’im-
        missione sul mercato di una parte consistente delle 20.000
        azioni del Credito Mobiliare non consentirono di mantene-
        re la parità delle azioni, il cui corso declinò sino a toccare
        quota 320 nell’ottobre 1886 e si mantenne alquanto debole
        per tutto il 1887 e buona parte del 1888. Solo quando fu-
        rono noti i risultati molto positivi dell’esercizio 1887-88, gra-
        zie ai compensi di circa 3 milioni di lire per il trasporto del-
        le truppe italiane in Africa nel 1887 e al contemporaneo rial-
        zo dei noli internazionali, il corso delle azioni si riprese, toc-
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        cando quota 499 .
           La NGI fu allora in prima linea nell’appoggiare, con
        un’intensa campagna di stampa sul suo periodico «Marina
        e Commercio», la politica estera espansionista del primo mi-
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