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270 Parte seconda. Uomini e imprese
vestire nuovi capitali nella flotta, che così subiva un pesan-
te deterioramento: nel 1893, solo 34 dei 103 piroscafi ave-
vano meno di vent’anni di età e 32 avevano già superato i
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trenta .
Alla fine (aprile 1893), dopo lunghe contrattazioni, varie
proroghe e dure polemiche, la NGI riuscì a conservare – an-
che per la mancanza di soluzioni alternative – il monopolio
dei servizi sovvenzionati sino al 1908, ma non realizzò il de-
siderato ampliamento della rete e l’aumento delle sovven-
zioni, anzi dovette subire un certo arretramento rispetto al-
le posizioni del passato. Nell’occasione, Ignazio Florio jr. si
trovò a fianco – oltre ai deputati crispini, allora all’opposi-
zione, il cui voto in parlamento fu determinante per l’ap-
provazione con una risicata maggioranza del progetto di
convenzioni marittime del governo Giolitti – il ministro Fi-
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nocchiaro Aprile, palermitano, il sindaco di Palermo mar-
chese Ugo (azionista della NGI), l’intera deputazione sici-
liana, sia pure con alcuni distinguo, e tutta la stampa paler-
mitana capeggiata dal «Giornale di Sicilia»: a Palermo era
forte la preoccupazione che l’eventuale mancato rinnovo a
favore della NGI portasse alla sicura chiusura del Compar-
timento, con gravissime conseguenze sui livelli occupazio-
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nali degli operai della città .
La convenzione prevedeva una ispezione governativa sul
naviglio destinato alle linee sovvenzionate, che si concluse
con l’obbligo per la NGI della costruzione di tre nuovi pi-
roscafi e di riparazioni varie per una spesa complessiva di
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6.700.000 lire . La Società era inoltre obbligata a notifica-
re al governo attraverso quali mezzi intendesse provvedervi.
Nell’ottobre 1893, si dovette perciò tenere una assemblea
straordinaria dei soci, alla quale parteciparono 57.830 azio-
ni su 110.000, depositate da 83 azionisti presso le seguenti
sedi (tra parentesi numero delle azioni e degli azionisti): Ro-
ma, presso la Direzione generale (3.000; 15); Roma, presso
la Società di Credito Mobiliare Italiano (25; 1); Palermo,
presso la sede della Società (37.200; 25); Genova, presso la
Società di Credito Mobiliare Italiano (7.003; 8); Firenze,
presso la Società di Credito Mobiliare Italiano (245; 4); Mi-
lano, presso la Società di Credito Mobiliare Italiano (2.250;