Page 28 - CANCILLA_1995_2
P. 28
I. I Florio armatori 275
Commerciale, Florio nel 1903 aveva con la stessa banca una
esposizione di 3.022.800 lire per n. 83 effetti scontati e un
86
debito di 2.942.200 lire per utilizzi in conto corrente .
Non è chiaro perché, nel febbraio 1899, Ignazio Florio
decidesse di costituire a Napoli la Società Meridionale di
Trasporti Marittimi, con un capitale di 10 milioni, ripartito
in 40.000 azioni, di cui egli si accaparrò la maggioranza sot-
toscrivendone 19.700 personalmente, 200 a nome del con-
te Giovanni Monroy e 200 a nome del comm. Gaetano Ca-
ruso, suoi prestanome. Il resto delle azioni fu sottoscritto
dalla Società di Assicurazioni Diverse di Napoli (2.000), dal
Credito Italiano (1.600), da numerosi membri dell’alta ari-
stocrazia napoletana, da ditte commerciali napoletane, tori-
nesi e milanesi . Forse la nuova Società gli sarebbe servita
87
nel caso in cui, per rompere il monopolio della NGI, alla
scadenza delle convenzioni, il governo avesse affidato, come
egli temeva, i servizi sovvenzionati a più compagnie; oppu-
re doveva servirgli per scaricare sui nuovi soci di minoranza
le conseguenze di operazioni dalla dubbia riuscita: alla Me-
ridionale, ad esempio, egli cedette, oltre alla nave da carico
Alpha, le due navi da carico Isola delle Femmine e Isola di Le-
vanzo, in costruzione presso il cantiere navale Orlando di Li-
88
vorno, commissionate l’anno precedente . In qualità di am-
ministratore delegato, Florio tra il 1899 e il 1900 costituì al-
89
cuni procuratori per arruolare gli equipaggi delle navi , ma
la Compagnia non ebbe lunga vita e già nel novembre 1901
il consiglio di amministrazione decideva «inaspettatamente»
di vendere il naviglio nuovo alla NGI e porre la Società in
liquidazione, con «imbarazzo» del rappresentante del Cre-
dito Italiano, detentore di 875 azioni (valutate a 175 lire l’u-
na nel bilancio di fine 1901), che rassegnò le dimissioni per
la «forma, di certo insolita, di sottomettere al Consiglio una
deliberazione di tanta gravità». Un gruppo di azionisti na-
poletani propose allora la riduzione del capitale a 2.600.000
lire, ritirando 29.000 azioni dalla ditta I. e V. Florio, alla qua-
le sarebbero stati ceduti due vapori vecchi, tre nuovi e
400.000 lire in contanti, da versarsi dalla ditta Ciampa di Sor-
rento . La proposta non fu accettata, se Florio continuò a
90
mantenere ancora le sue azioni, ma il capitale sociale fu ri-