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I. I Florio armatori 269
gennaio 1892, la diminuzione degli introiti delle linee su-
damericane (sospese per la rivoluzione argentina), la con-
trazione dei traffici per la crisi economica mondiale degli
anni Novanta, la stessa morte improvvisa di Ignazio Florio
nel maggio 1891 67.
5. Ignazio Florio jr.: il lento declino
Il rinnovo delle convenzioni, per via del programma di
drastiche economie del ministro del Tesoro Giolitti, era fon-
te di grosse preoccupazioni per la NGI, malgrado la pre-
senza nella commissione parlamentare per il riordinamen-
to dei servizi marittimi, istituita nel 1887, di alcuni suoi azio-
nisti (Raggio e il duca della Verdura) e di parlamentari ami-
ci, e l’appoggio, oltre che del proprio periodico, di alcuni
giornali finanziati, come «Il Popolo Romano», «La Tribuna»
e soprattutto «L’Opinione», organo della destra moderata
anticrispina e portavoce dei ceti agrari del Sud e dell’indu-
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stria lombarda, passato ora sotto il suo controllo . Certa-
mente essa si aspettava di più da Crispi, suo legale, e dal go-
verno, sull’esempio di ciò che avveniva contemporanea-
mente in Germania, Francia, Austria-Ungheria e altri paesi,
che largheggiavano in sussidi statali alle loro marine per
contrastare efficacemente il predominio inglese nel settore
dei trasporti marittimi e aprire più ampi mercati di sbocco
all’esportazione nazionale. Ma le gravi difficoltà del bilan-
cio statale italiano e la conseguente necessità di ridurre ul-
teriormente la spesa pubblica non consentivano al governo
di seguire interamente l’esempio straniero. E perciò da un
lato le si lesinavano i sussidi, soprattutto con i successivi mi-
nisteri Rudinì e Giolitti, e dall’altro – per evitare che anche
la NGI facesse la fine di altre piccole compagnie, costrette
in quegli anni a sospendere l’attività – la si compensava chiu-
dendo gli occhi sulle carenze della sua flotta, costituita es-
senzialmente da vapori di piccolo tonnellaggio e spesso di
antica costruzione, lenti e superati, anche perché dotati di
motori e caldaie antiquate. Finché le fu possibile, la NGI si
astenne quindi dall’ammodernare il suo naviglio e dall’in-