Page 41 - LA PERLA DELLE EGADI
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in Marsa Allah (porto di Allah, Marsala). Le Egadi divengono Egàd                   Nel 1085, Ruggero. fratello del Guiscardo, attraversa lo stretto
e Favignana Rahib. L'avanzata araba prosegue: PRnormo (Palermo)               di Messina e, dopo 39 anni di strenue lotte, conquista l'intera
cade nell'830 e resterà in mano dei Saraceni della dinastia dei               Sicilia, ricacciando gli Arabi in Africa. Subito dopo ri unisce in
Kalbiti fino al1072; Siracusa nell'878, Taormina nel 902.                     un unico regno il ducato di Calabria e Puglia con la contea di
                                                                              Sicilia, proclamandosi Conte Ruggero Il. Nel Natale del 1130 a
      Favignana assieme a Levanzo e Marettimo. grazie alla posi-              Palermo si fa incoronare dall'antipapa Anacleto Il, re di Sicilia.
zione geografica dell'arcipelago che permette di dominare i mari
adiacenti, gode di un periodo di intenso fermento economico e                       Ruggero Il che aveva ereditato dal padre il grande spirito di
commerciale. Si rivoluziona il sistema della pesca del tonno che              avventura e l'ambizione. porta le sue armate in terra d'Africa, ove
resterà per tutti i secoli a venire la principale fonte di ricchezza del-     estende il suo dominio da Tripoli a Capo Bon.
l'isola. Si approntano nuove culture ad irrigazione, iniziano gli scavi
delle prime cave per l'utilizzazione del tufo che viene trasportato                 Oltre che per le sue molteplici conquiste è ricordato come
nella vicina costa sicula e in Tunisia per le sontuose costruzioni
degli emiri e dei nobili saraceni.                                            un sovrano dallo spirito tollerante, accorto, lungimirante e come
                                                                              un buon amministratore, dedito all'amalgamazione etnica e morale
      L'Edrisi parla, ma non ne specifica la zona, di "villette cJi delizia"  d~i suoi governati. Colonie arabe restano in Sicilia, mescolandosi
dove i ricch i Arabi dimoravano durante le calure estive. A Favignana         con l'elemento locale con il quale presto si integrano fino a per-
                                                                              dere la loro fisionomia, ma lasciando in cambio il segno tangibile
è ancora visibile il basamento di una torre araba di avvistamento             della loro presenza in diversi settori sociali, dall'arte alla stessa
                                                                              vita comune. Parecchi nomi di famiglie siciliane sono di sicura
costiero sita sulla zona orientale. detta per l'appunto la Torretta.          origine araba. Gli influssi benefici di una così accorta amministra-
      Ancor'oggi le costruzioni, l'ambiente, il paesaggio risentono           zione del reame sotto Ruggero Il si fanno sentire anche a Marsala
                                                                              e nel circondario aeguseo.
di un ancestrale sapore orientale: case bianche basse con cortili
ad archi perduranti e scale esterne; strade strette del tipo "Kasbac"               L'Edrisi nel suo trattato di geografia definisce questa città come
piene di bambini e di madri vocianti; venditori con stridenti car-            potente ed intensamente popolata, affollata di traffici marittimi, di
rettini intonanti lunghe nenie; ampie distese di terreni dominati da          botteghe, di mercati con ottimi campi di cereali e di ortaggi. L'Amari
alte palme, circondate dal limitato verde di qualche albero. con-             afferma che essa fu distrutta dai Normanni durante la guerra contro
tadini trainanti i loro lenti asini.                                          gli Arabi e poi ricostruita dagli stessi. Tale tesi è avvalorata daii'Edrisi,
                                                                              quando ricorda che Ruggero la trovò abbandonata e provvide a
      Alcuni termini usati nel dialetto locale, come "ganzirro" (mobile       cingerla di mura. Nel 11 23 Ruggero Il vi aduna la sua flotta di 300
per piatti), "zabbara" (pianta di agave), "gebbia" (vasca). "senia"           navi e le sue milizie per partire alla volta della Mahdia in Africa.
(noria), "maidda" (cassa per pane), "Raisi" (capo in arabo, capo              ove sconfigge gli Arabi ed estende il suo dominio.
tonnara a Favignana, "Kuscus" (primo piatto arabo, divenuto piatto
tipico a Favignana) . "muzzina" (razza, specie). e tanti altri vocabili             Tre anni prima di questo storico evento, Ruggero Il con un
hanno sicura origine araba. Ma la tormentata terra di Sicilia cam-            editto regio stabiliva la fortificazione di Favignana con la costruzione
bierà ancora una volta padrone: sono di turno, ora, i Normanni, detti         attorno alle torri arabe di tre castelli che secoli dopo prenderanno
anche i Vichinghi, popolo affine ai Germani, che dalla natia Scan-            i nomi di S. Caterina. S. Giacomo, S. Leonardo. (Non si fa cenno
dinavia fanno rotta verso le più ricche terre francesi, inglesi e quindi      alla torre araba esistente nella contrada della Torretta. Ci6 significa
italiane. Poco dopo l'anno Mille, loro contingenti armati scendono            che essa fu abbandonata definitivamente dai Cristiani per la sua
dalla Normandia, ove si erano di recente installati con Roberto il            posizione geografica. rivolta verso la costa sicula non strategica-
Conquistatore. alla volta dell'Italia. Qui trovano l'ambiente adatto          mente interessante). Vito Amico nel suo dizionario topografico della
al loro spirito d'avventura. Infatti, alcuni dei principi longobardi,
greci, arabi e le repubbl iche marinare. in perenni dissidi e guerre          Sicilia ci informa che è "signore di Favignana un certo Palmerio
tra di loro, arruolano le prime milizie mercenarie normanne.
                                                                              Abbate", alla cui famiglia un secolo più tardi sarà concesso il pri-
      Per l'aiuto offerto ai regnanti locali quali Melo di Bari, il duca      vilegio reale di formare le due tonnare tuttora funzionanti di Favi-
di Napoli ottengono in compenso la contea di Aversa (1030) e la               gnana e di Formica. Ciò sta a significare che per un certo periodo
regione di Melfi ove il maggiore dei figli di Tancredi di Altavilla as-       di tempo le tonnare aegusee non dovettero funzionare, oppure che
sume il titolo di conte. La Chiesa Romana, preoccupata per i suoi             vennero ristrutturate in maniera diversa di come in precedenza
stessi possedimenti "terren i", contrae alleanza con i Normanni ed            erano state sistemate dagli Arabi. La stessa notizia su Palmerio
investe Roberto il Guiscardo del titolo di duca di Calabria e Puglia,         Abbate viene forn ita dallo Struppa nelle sue "Memorie e Note di
rE:gione che nel 1071 egli occupa, segnando la totale fine dei                Favignana". G. Polizzi nei suoi "Ricordi trapanesi" entra in polemica
restanti domini bizantini in Italia.                                          diretta con lo Struppa e quindi indirettamente con l'Amico a propo-

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