Page 7 - e venne il vento
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fatti schiavi e utilizzati come rematori e liberati dietro riscat-   serbano un ricordo pieno di commozione e nostalgia e prova-
to; o come la guerra dei trent'anni che metterà sul lastrico la      no, raccontando, a farci rivivere quei momenti, a farci respira-
Corona Spagnola inducendola prima ad aumentare in modo               re quell'atmosfera satura di vitalità e dì bellezza, appartenuta
esagerato le tasse su sale, olio e frumento ed infine a vendere      ad una Comunità che ha conosciuto la gioia di una vita attiva,
a privati le tonnare tra cui quella di Favignana finita nelle ma-    non ricca, ma piena di dignità e di quelle gratificazioni che
ni dei Pallavicina nel 1637. Ma altre vicende peseranno sulla        provengono all'uomo allorché svolge un lavoro non massifi-
produzione dei prodotti di tonnara, ad esempio la forte impor-       cato dove la sua intelligenza e creatività trovano il pieno appa-
tazione di pesce salato dai paesi nordici e di tonno vero e pro-     gamento.
prio dalle tonnare spagnole e portoghesi a prezzi concorren-
ziali. I periodi di crisi nel settore della pesca del tonno getta-   Arpionatura di un tonno
vano nel panico proprietari e popolazione. Non dobbiamo di-
menticare infatti che oltre ad essere un settore economico es-                                15
senziale per chi ci lavorava, la tonnara forniva anche una ri-
sorsa alimentare popolare perché il tonno era acquistabile a
poco prezzo. C'era un periodo, quello della quaresima, duran-
te il quale era proibito mangiar carne e il tonno rappresentava
per il popolo una soluzione a basso costo. Sulla tonnara pesa-
va la vita di un intero paese e di un gruppo di làvoratori che
venivano mantenuti per molti più mesi di quanti fossero quel-
li di pesca vera e propria. Una tonnara come Favignana fino
alla metà dell' 800 manteneva 1-2 cappellani, 1-2 Rais, un sot-
topadrone, un capomastro, almeno un cuoco, due guardiani...
E poi decime, tasse, regalie, dazi, concorrenza di altri paesi,
che riducevano molto il margine di guadagno. Se a tutto que-
sto aggiungiamo l' inquinamento ambientale, quello acustico,
il sovrasfruttamento delle risorse a partire dal secolo scorso, ci
rendiamo conto che si è trattato di una morte annunciata che
sta trascinando con sé, nel baratro dell'oblio, riti, canti, simbo-
lismi e tutta una cultura manuale il cui valore etnoantropolo-
gico è smisurato. Quattro anziani: Nicolina Ania, Salvatore
Mastrobattista, Vincenzo Sercia e Ignazio Tortorici hanno
lavorato in tonnara nei tempi in cui Favignana contava 6500
abitanti circa e la tonnara assorbiva circa 900 persone. Essi ne

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